06 Mar Tempo di pagelle… ma non per tutti!
“Il sapere non cresce nella paura della verifica, ma nella gioia della scoperta. Dovremmo chiederci: se non potessi far leva sulla paura per far studiare i ragazzi, studierebbero?”: se lo chiede Alessandro D’Avenia, insegnante e scrittore, in un suo articolo sulle pagine del Corriere della Sera.
Prosegue dicendo di aver imparato, negli anni, l’importanza di unire al voto il giudizio, spiegando l’errore per farlo diventare risorsa e mettendo in evidenza le cose ben fatte.
È con questa convinzione che la Scuola Don Oreste Benzi di Forlì ha scelto fin da subito di utilizzare il metodo di valutazione dialogico, che non si basa sulla misurazione ma sulla valorizzazione.
Il voto infatti genera spesso competizione e una falsa motivazione allo studio, oltre che indurre gli alunni al giudizio sulla propria persona, con potenziali effetti negativi sull’autostima e sulla visione del percorso di miglioramento.
In questi giorni stiamo consegnando le lettere di fine quadrimestre, attesissime, scritte dagli insegnanti e indirizzate direttamente agli alunni.
In una di quelle della classe I Primaria si legge:
“Continua ad allenarti nella scrittura e nelle cornicette – strumento di apprendimento del Metodo Analogico – e vedrai che meraviglia! Cerca però di curare un po’ di più il tuo materiale”.
In un’altra lettera della classe IV invece:
“Your understanding is impressive – in inglese, perché questo è il paragrafo scritto dalla docente madrelingua – you are easily distracted but when you work, you work hard and incredibly well”.
E questo è uno stralcio delle lunghissime lettere della classe V, che raccontano ogni alunno nello spazio di anche due facciate:
“Ti manca il passo ulteriore per far sì che i tuoi elaborati siano qualcosa oltre il compito assegnato, ma siamo fiduciosi del fatto che presto riuscirai a stupirci! Prova ad andare oltre la consegna e a dare un tocco personale ai tuoi elaborati di ogni campo e materia. Prova a dipingere fuori dalle righe: ne hai tutte le capacità. Anche nelle materie che senti meno tue, dove ti vediamo un po’ col fiatone come matematica o grammatica: take your time and breath!”.
Per i genitori viene predisposta anche la classica pagella, che associa ad ogni materia un livello di apprendimento per gli studenti della Primaria e un voto per quelli della Secondaria di Primo Grado.
L’accordo con la scuola è però quella di non mostrarla ai figli, ma di utilizzarla come uno strumento indicativo per eventualmente valutare, insieme agli insegnanti, un’azione mirata di supporto.
La valutazione dialogica vuole infatti mettere in evidenza le capacità positive di ciascuno e condividere con l’allievo e la sua famiglia una visione più ampia del suo cammino di crescita e dei suoi progressi.
È così che i bambini e i ragazzi si sentono davvero accolti, con i loro talenti e i loro errori, ed incoraggiati a dare il meglio di sé: è questo l’unico modo possibile per vivere la scuola come un luogo amico e gli insegnanti come alleati.